Rispondendo all'interpellanza del gruppo di Aria Nuova sull'ipotesi di ridare vita al Consiglio Comunale dei Ragazzi di Lesa la Sindaca dopo aver premesso che né né lei né la sua amministrazione in via di principio sono
contrari al Consiglio Comunale dei Ragazzi. Ritiene tuttavia che il progetto
sia prematuro, per una serie di ragioni. Afferma infatti che la
cultura dei ragazzi, per quanto concerne l’aspetto civico inerente la gestione
dello Stato e del Comune, sia allo stato attuale scarno. Questo anche per il
continuo rinvio, a livello scolastico, dello studio dell’educazione civica, mai
attenzionata come materia a sè stante.
Il Sindaco evidenzia che prima di affrontare l’esperienza
di un Consiglio Comunale dei Ragazzi, affinché sia utile e proficua per loro,
sarebbe utile un progetto con la scuola di introduzione alla vita dell’Ente
pubblico per capire cosa succede in un Comune, in una Provincia, in una Regione
o nello Stato. Solo dopo, come risultato di queste esperienze che nascono nella
scuola, è possibile pensare di realizzare un Consiglio Comunale dei Ragazzi
consapevole.
Per il Sindaco è importante che il Consiglio Comunale dei
ragazzi non diventi l’interpretazione di un ruolo quasi come una recita.
Ritiene dunque utile che dapprima i ragazzi, tramite la scuola, possano capire
che cos’è il Comune, cosa si fa all’interno del palazzo comunale. Solo
all’esito si potrà dare ai ragazzi la possibilità di fare un’esperienza
consapevole.
La Consigliera Del Plato osserva come negli anni Novanta quello di Lesa è stato un modello durato quasi un decennio poi utilizzato da molti Comuni d'Italia. In esso si prevedeva che i ragazzi facessero una sorta di percorso all'interno della scuola finalizzato conoscere e comprendere il loro Paese e il funzionamento dei meccanismi amministrativi. Si dichiara insoddisfatta e stupita che proprio da uno dei comuni pilota di questa esperienza abbia una tale sfiducia nelle giovani generazioni e nelle strutture scolastiche proprio mentre Comuni anche del nostro territorio l'hanno ormai da tempo adottata e valorizzata.
La Consigliera Del Plato osserva come negli anni Novanta quello di Lesa è stato un modello durato quasi un decennio poi utilizzato da molti Comuni d'Italia. In esso si prevedeva che i ragazzi facessero una sorta di percorso all'interno della scuola finalizzato conoscere e comprendere il loro Paese e il funzionamento dei meccanismi amministrativi. Si dichiara insoddisfatta e stupita che proprio da uno dei comuni pilota di questa esperienza abbia una tale sfiducia nelle giovani generazioni e nelle strutture scolastiche proprio mentre Comuni anche del nostro territorio l'hanno ormai da tempo adottata e valorizzata.
La verità è che non c'è la volontà di farlo sono solo scuse assurde
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