Roberta Del Plato consigliera
comunale di Lesa nel gruppo "Voltiamo Pagina", anche alla luce delle
difficoltà economiche e amministrative che stanno affrontando i piccoli comuni,
spesso divisi da ragioni di campanile o uniti in microscopiche Unioni
territoriali ha lanciato una proposta che arriva dal… passato. «Per cinquecento
anni i comuni della nostra zona hanno tenuto testa a una situazione ben più
complessa di quella che si sta affrontando oggi. E l'hanno fatto unendosi nella
Comunità del Vergante e dandosi regole che in quell'epoca erano rivoluzionarie.
Forse dovremmo ricercare proprio in quelle radici e in quella struttura una
risposta all'altezza dei tempi che stiamo vivendo». Per questa ragione ha
presentato una mozione nella quale si impegna l'Amministrazione Comunale di
Lesa a promuovere l'unificazione amministrativa di tutto il Vergante. Questo è
il testo della mozione:
Premesso che
Già nel 1300 Meina, Lesa e
il Vergante hanno Statuti Comunali e un processo di integrazione molto
avanzato, tanto da avere un organo unico di governo: il Consiglio Generale del
Vergante. Di questi ordinamenti è giunta fino a noi la versione approvata
dall'arcivescovo Antonio da Saluzzo nel 1389, dalla quale si apprende che gli
Statuti di Meina, Lesa e del Vergante contengono 146 norme di carattere
amministrativo che servivano a regolare la società di allora da un punto di
vista morale, amministrativo, economico e patrimoniale. Su tutto presiedeva, a
fianco del podestà, nominato dall'arcivescovo, il Consiglio Generale del Vergante,
composto da dodici consiglieri nominati dai consoli delle varie comunità. Tale
strutturazione territoriale regge fino alla fine del '700 quando, quasi
cinquecento anni dopo la sua nascita, la Comunità del Vergante si dissolve
sotto l'incalzare delle armate napoleoniche e del nuovo ordine europeo.
Rilevando che
la situazione attuale è
caratterizzata da un’estrema incertezza sulle possibilità reali degli Enti
Locali di sviluppare una programmazione corrispondente alle aspettative e alle
esigenze dei propri amministrati. Per questa ragione, a prescindere dalle
singole programmazioni comunali, il destino della nostra zona resta legato alla
capacità delle diverse amministrazioni comunali di elaborare un processo di
integrazione reciproca che può partire dai servizi e dalle esigenze immediate,
ma non può non avere come obiettivo l’unificazione amministrativa del Vergante
ben aldilà delle piccole unioni dei comuni. In fondo i nostri avi sono stati
capaci di costruirla e tenerla in vita per quasi cinquecento anni e noi
potremmo fare di meglio!
Il Consiglio Comunale
impegna
il Sindaco e la Giunta
Comunale ad assumere i provvedimenti necessari a favorire l'unificazione
amministrativa dell'intero Vergante con la costruzione di una Comunità ampia,
solida e capace di avere una struttura amministrativa, finanziaria,
territoriale e organizzativa all'altezza delle nuove sfide della modernità.
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