L’indennità mensile di Aloma Rezzaro, Sindaca di Lesa passa da 1301,47 Euro a 1658,38. Lo ha deliberato la Giunta il 15 settembre con una delibera immediatamente esecutiva. Era il caso? Intendiamoci non c’è niente di illegale né di forzato in questa decisione. La legge lo consentiva e la Giunta ha fatto questa scelta. Quel che ci chiediamo è se in un periodo come questo in cui la crisi indotta dal Covid 19 sta creando gravi difficoltà ai cittadini e agli operatori economici forse Aloma Rezzaro avrebbe potuto rinunciare all’adeguamento, come hanno fatto molti suoi colleghi. Avrebbe dato un segnale importante a maggior ragione dopo che lei e la Giunta da lei presieduta hanno ridotto in modo consistente i contributi a molte Associazioni lesiane. Non è una questione di legalità, è soltanto una questione di stile.
Questo sito, nato per raccontare ciò che avviene nel Comune di Lesa, è curato dall'Associazione Ricreativa e Culturale Aria Nuova
lunedì 28 settembre 2020
lunedì 14 settembre 2020
È sempre pieno il cestino dei rifiuti che per la sindaca non poteva danneggiare l'immagine di Lesa
L'anno scorso il gruppo Consigliare di Aria Nuova in un'interpellanza visibile qui aveva fatto notare come "la fermata (degli autobus) posta di fronte alla chiesa di Solcio con un cestino di rifiuti appeso a pochi centimetri dalla tabella con gli orari, non rappresenta un bel biglietto da visita per un paese del lago in piena stagione turistica".
La Sindaca aveva risposto minimizzando e sostenendo con un tratto di malcelata ironia che «si fa presente che trattasi di un cestino rifiuti e non di bidone e/o cassonetto di raccolta rifiuti. Quindi, se non altro per la quantità e qualità dei rifiuti depositati, difficilmente possono crearsi miasmi tali da provocare situazioni negative per l'immagine di Lesa. Pertanto anche l'ubicazione del predetto cestino (sulla stessa palina della tabella degli orari degli autobus) non desta problematica e verrà mantenuta nello stato attuale».
La foto che si riporta a fianco è appunto quella del "cestino" in questione, scattata il 13 settembre 2020 e dimostra come la Sindaca sia forse mal consigliata e poco a conoscenza delle situazioni reali
lunedì 7 settembre 2020
Il passaggio pedonale dell’Erno? Lo aggiustiamo subito! Ah no, forse non è una priorità...
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale la Sindaca e la
Giunta hanno risposto anche alla interpellanza che riguardava l’interruzione
della storica passerella che, costeggiando l’Erno, collega la Via alle Zappe
Sopra con Via Opifici, uno dei percorsi più utilizzati dagli abitanti di Villa
per raggiungere il Sempione oltre che più frequentati da lesiani e dai turisti.
È un sentiero artificiale molto agevole che tempo però è praticamente
impercorribile nella zona che costeggia il parchetto ricavato nell’area
terminale dell’area sportiva contigua alle scuole. Al fine di sollecitare una
rapida soluzione del problema i Consiglieri Comunali di Aria Nuova hanno
presentato un’interpellanza alla Sindaca il cui testo si può leggere qui. La risposta è stata come di consueto generica, un po' evasiva e in qualche modo sconcertante.
La Sindaca ha infatti detto, come si può leggere dal verbale, che: «Il fatto che sia
mancato un intervento è dovuto in primo luogo all’interruzione della
riqualificazione del campetto dietro le scuole, dilatando i tempi, per cui è
venuta meno la riqualificazione dell’intera zona». In sostanza, come d’uso, ha
assemblato parole e concetti fanno fatica a stare insieme. Che cosa c’entra la
riqualificazione di un’area sportiva con la viabilità? L’impressione è che prima
dell’interpellanza la Sindaca non sapesse neppure dove fosse quella
passerella... Rassicura però che «... è comunque già programmata sia la
sostituzione della ringhiera caduta che l’intervento sulla pavimentazione» e
aggiunge di pensare che «...l’intervento avverrà al più presto...». Tutto a
posto? No perché l’Assessore Vallini, chissà per quale ragione, sente il dovere di precisare che «l’intenzione
è di intervenire sulla ringhiera con il ripristino del passaggio. Non si tratta
tuttavia di un intervento primario». Visti i tempi di questa amministrazione se non è un intervento primario come fa la Sindaca a dire che avverrà al più presto? L'impressione è che non abbiano mai sotto controllo la situazione, ma magari è solo un'impressione...
giovedì 3 settembre 2020
La partecipazione? Per carità, meglio di no...
Nel Consiglio
Comunale del 2 luglio la Sindaca ha risposto all’interpellanza presentata dai Consiglieri di
Aria Nuova sulla possibilità di reintrodurre uno strumento di partecipazione
democratica come i Comitati Consultivi Territoriali. Il testo dell’interpellanza
può essere letto qui.
Nella sua risposta la Sindaca ha dichiarato “di
essersi informata su come funzionassero i Comitati giungendo alla conclusione
che col tempo detti comitati hanno visto tramontare la loro rilevanza e la loro
stessa esistenza” aggiungendo poi che a suo parere “questo tipo di
partecipazione si traduce immediatamente in una pedanteria burocratica,
appesantendo le forme di deliberazione, in contrasto con la snellezza dell’Amministrazione”.
Ora non sappiamo bene a chi la Sindaca abbia chiesto queste informazioni, ma
era sufficiente che leggesse il testo del Regolamento che ne disciplinava il funzionamento
per capire che i CCT erano tutto fuorché un “appesantimento burocratico”.
Certamente consentivano alla popolazione di partecipare attivamente alla vita
del Comune magari correggendo scelte sbagliate o suggerendo soluzioni. Invece
della partecipazione la Sindaca ha dichiarato di voler “riattivare le giunte
itineranti per confrontarsi e raccogliere le opinioni dei cittadini e degli
abitanti delle varie località”. A questo proposito la consigliera
Margherita Campari Pericoli intervenendo nel dibattito ha testimoniato che nel
passato “le giunte itineranti sono andate deserte” e che per questa ragione
non ne serba un buon ricordo. Tra l’altro non prevedono alcuna forma di voto o
di assenso. Insomma la Sindaca eletta da meno della metà degli elettori pensa proprio di non dare spazio ad alcuna forma di partecipazione democratica che possa costringerla a confrontarsi con il paese.
In fondo la si
può capire...
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