Nel Consiglio Comunale del 27 settembre l'Amministrazione
Comunale di Lesa ha deciso di destinare l'immobile da tutti conosciuto come "Padiglione
Genietto" a un Ente privato che lo utilizzerà per la convalescenza non
ospedaliera dei bambini malati oncologici. Nell'occasione la consigliera
Roberta Del Plato di "Voltiamo pagina" ha votato contro perché, nel
merito e al di là dell'utilizzo a scopo benefico, con questo atto si procede,
nei fatti, alla privatizzazione di un pezzo importante della storia del nostro
paese. Questa la sua dichiarazione messa a verbale:
«Vorrei ricordare a me stessa e a questo Consiglio che
stiamo parlando di un pezzo importante della stessa storia di questo paese.
Costruito nel 1906 il Padiglione Genietto, asilo infantile destinato ad
accogliere i bambini di Lesa, venne interamente finanziato da Carlo Davicini,
cavaliere e avvocato, rampollo di un’antica famiglia piemontese del Monferrato.
Rimasto orfano in giovane età si portò per sempre dentro il peso di questa
mancanza nonostante i beni di famiglia potessero sicuramente alleviarne la condizione
materiale. Innamoratosi dei suoi possedimenti sul lago divenne anche
vicepresidente della Pro Verbano e fu tra i fondatori della Pro Lesa nonché il
finanziatore dell’ampliamento del Piazzale dell’Imbarcadero con la
realizzazione della piazzetta a sinistra dello stabile se ci si mette spalle
alla collina. Il destino però aveva in serbo un altro dolore: la prematura
morte del figlio, colpito da una malattia all’epoca incurabile. Decise quindi
di erigere una sorta di monumento vivo e vitale alla sua memoria, qualcosa che
nelle sue intenzioni avrebbe dovuto durare per sempre.
Il giorno dell’inaugurazione nell’atrio dell’edificio
venne scoperta una targa che recitava: “Perché in questi luoghi a lui
prediletti viva perenne la memoria soave e cara di Cesare Eugenio di sua mente
gentile e benefica interprete il padre con religioso affetto questo edificio
erigeva ed a Lui dedicandolo donava all'infanzia di Lesa, 23 Settembre 1906”.
Quello finanziato da Carlo Davicini era soltanto il corpo
anteriore del fabbricato esistente oggi. A questo vennero poi aggiunti, grazie al lavoro volontario degli abitant, in anni
successivi altri corpi, in particolare il grande salone a lungo utilizzato
anche come teatro il cui fondale fisso era stato dipinto da Giuliano De Giuli.
Ecco, ho voluto fare questa premessa perché il “Genietto”
ha una sua storia durata decenni. L’immobile era dotato di stanze, classi, una
sala che ospitava la mensa e a necessità la medesima veniva utilizzata per
iniziative culturali, concerti, spettacoli.
Oggi stiamo decidendo di cambiarne la storia ed è un
peccato. Infatti nonostante questo progetto all'apparenza possa essere
considerato in linea con la destinazione originaria per l'infanzia, in realtà è
antitetico a essa perché lo sottrae all’utilizzo da parte del paese.
Sarebbe stato più giusto puntare a mantenere le sue
originarie caratteristiche, quelle per le quali era nato, facendone un punto di
riferimento per i giovani, magari un centro di aggregazione, un polo culturale,
da utilizzarsi per tutte le associazioni. Invece nella sostanza lo si
privatizza. Per questo voto contro.
Mi consenta un'aggiunta. Se decidesse di portare avanti
il progetto sottoposto alla nostra attenzione in questa seduta forse sarebbe
necessario che ci spiegasse in che modo intende far fronte a tutto ciò che
comporterà l’insediamento di una tale struttura nel nostro territorio, come la
necessità di un incremento di servizi e soprattutto valutare la necessità che
potrà esserci di un aumento di strutture ricettive, in particolare di alberghi.
Una buona amministrazione è quella che programma per tempo il futuro, non
quella che rincorre le emergenze».
Perfettamente d’accordo e l’amministrazione farebbe bene a tenere in considerazione quanto evidenziato nella nota conclusiva.
RispondiEliminaCosa vuol dire “ha deciso di destinare…..” vendita, affitto, comodato gratuito, altro? E cosa significa il vago concetto di “destinare l’immobile a un non meglio identificato ente privato che lo utilizzerà per la convalescenza non ospedaliera dei bambini malati oncologici “…..Pazienti dichiarati in remissione o che necessitano terapia? Con supporto medico infermieristico? Con quali accordi con le strutture di emergenza urgenza in caso di bisogno?
RispondiEliminaCosì sembra tutto molto vago sia pur a fronte di un progetto con nobili intenti ma che, a quanto ho capito, prevede la definitiva cessione di un pezzo di Storia del Comune di Lesa che avrebbe potuto essere valorizzato in altri modi.
Grazie.
Claudio Bonfioli
Bellissima struttura. Quando passo di li coglie sempre il mio sguardo. Penso sia più adatto per una scuola.
RispondiEliminaDimenticavo...grazie mille per la storia e per la foto!
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