lunedì 17 febbraio 2020

Chi non sta dalla parte della Sindaca non può far parte della Consulta delle Associazioni di Lesa. Una decisione vergognosa che va al di là del merito specifico

Chi non è d’accordo con l’Amministrazione Comunale non può far parte della Consulta delle Associazioni. Questa in sintesi è l’incredibile decisione assunta dalla Sindaca del Comune di Lesa nei confronti della richiesta dell’associazione ricreativo culturale Aria Nuova adducendo a pretesto il fatto che, ai sensi dell’art. 2 del regolamento che disciplina la Consulta stessa si prevede che di essa non possano farne parte le associazioni “di tipo politico”.
In più, come si può leggere nell’atto che si riproduce, a riprova dell’esclusione si cita la presenza tra i soci fondatori di sette persone che avrebbero avuto il solo torto di presentarsi alle elezioni contro l’attuale amministrazione.
Nel merito si fa notare come, nella Repubblica Italiana, sulla base delle normative vigenti, la tipologia di un’Associazione, cioè se essa sia "politica" o meno non sia affidata all’opinione di una Sindaca o di una Giunta, ma derivi da alcuni dati oggettivi quali, per esempio dal codice fiscale che le è stato attribuito.
In più, sempre nella Repubblica Italiana non compete ad alcun Sindaco o Giunta valutare come elementi discriminanti la partecipazione alle elezioni comunali dei cittadini.
L’Associazione Aria Nuova ritiene che questo sia un atto grave di prevaricazione e sta valutando la possibilità di ricorrere in varie sedi, non esclusa quella penale e anche in quella civile contro questa decisione provvedendo altresì a richiedere anche i danni materiali e soprattutto morali conseguenti alla stessa.
In ogni caso, a prescindere dalla presenza o meno nella Consulta, si continuerà a operare nel rispetto dei nostri fini istituzionali. I sindaci e le Amministrazioni passano, le Associazioni restano.

mercoledì 5 febbraio 2020

I Comitati Consultivi Territoriali uno strumento di democrazia e partecipazione da riattivare


Cinque erano i Comitati Consultivi Territoriali (CCT) previsti nello Statuto del Comune di Lesa. Cinque come i cuori della nostra comunità: Lesa, Villa, Solcio, Comnago e Calogna. Proprio per dare maggior potere alle realtà territoriali negli anni Novanta erano nati questi comitati, eletti direttamente da chi in quei territori abitava. Questi strumenti di partecipazione hanno funzionato per una quindicina d’anni poi sono stati cancellati da scelte amministrative diverse. È stato un peccato perché i Comitati Consultivi Territoriali erano dei veri e proprio organismi di gestione dei bisogni eletti dai cittadini.
Per questa ragione forse è venuto il tempo di riprendere quello strumento. A questo scopo i consiglieri di Aria Nuova, Roberta Del Plato e Mirco Anelli, hanno interpellato la Sindaca. Il testo dell’interpellanza è il seguente:

I sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo "Aria Nuova" Roberta Del Plato e Mirco Anelli, anche sulla base di una serie di sollecitazioni di cittadini
premesso che
-        con delibera consiliare n. 87 del 26 ottobre 1990 nel Comune di Lesa vennero istituiti i Comitati Consultivi Territoriali nel numero di cinque, “ciascuno in rappresentanza di un nucleo storicamente definitosi nell’ambito del territorio comunale: Calogna, Comnago, Lesa Solcio, Villa”, come scritto nell’art. 2 dello stesso atto;
-        la loro istituzione veniva esplicitamente richiamata anche dal comma 2 dell’art. 68 del primo Statuto del Comune di Lesa;
-        per una quindicina d’anni questi strumenti di partecipazione sono stati attivi e capaci di convogliare energie importanti nell’attività amministrativa del paese e nella vita dei cittadini;
-        su proposta dell’amministrazione guidata dal Sindaco Grignoli il Consiglio Comunale con il proprio atto n. 53 del 24 settembre 2009 espungeva dallo Statuto il riferimento ai Comitati Consultivi Territoriali, pur non revocando la citata delibera consiliare n. 87 del 1990.

rivolgono alla Sindaca la presente interpellanza per sapere
  • se la Sindaca sia a conoscenza dei fatti e quale sia la sua opinione;
  • se non ritenga utile ridare vita a uno strumento di partecipazione quali i Comitati Consultivi Territoriali.